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Grattacieli. Architetture per il XXI secolo

5 febbraio – 3 aprile 2005

Mostra a cura di Cecilia Bolognesi

Direttore della mostra Vittorio Fagone

Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

Dagli inizi dell’attività la Fondazione Ragghianti ha rivolto una particolare attenzione all’architettura, considerata nella sua dimensione storica e nelle vitali espressioni contemporanee. Lo testimoniano una serie di significative mostre realizzate, a partire da “Il colore della città. Rilevamenti e proposte a Lucca Medievale. La decorazione in laterizio“ sino alla recente antologia dell’opera di Adolfo Natalini “architettore”, secondo l’antica definizione del Vasari, la pubblicazione di ricerche originali riferite all’area lucchese, l’ampia e aggiornata raccolta, oltre che di libri, di riviste di architettura conservate, e con assiduità consultate, nella biblioteca della Fondazione.


Nella continuità di questo indirizzo, che trova radici anche in una parte considerevole degli scritti di Carlo Ludovico Ragghianti dedicati all’architettura, viene presentata l’esposizione Grattacieli. Architetture per il XXI secolo, di largo impianto informativo e didattico.

La mostra documenta il fervore di iniziative che si sono svolte negli ultimi anni in questo settore in molte metropoli di tutto il mondo, nonostante, o forse a reazione,  della tragica aggressione alle Twin Towers newyorchesi dell’11 settembre 2001.

Edifici avveniristici e insieme simboli immediatamente riconoscibili di una modernità che sa avvalersi delle tecniche più avanzate per stabilire una nuova dimensione di vita e un nuovo paesaggio metropolitano, i grattacieli esprimono, in termini attuali, secondo le interpretazioni di molti storici dell’architettura e dell’arte, quelle tensioni costruttive verticali che rendono inconfondibili alcuni profili medievali di città toscane, prime fra tutte San Gimignano e Lucca.

La celebre “Torre Velasca” di Milano, realizzata negli anni Cinquanta dallo studio BBPR, emblema della ricostruzione nel nostro paese dopo le devastazioni della seconda guerra mondiale, viene presentata in mostra come antefatto della più recente età dei grattacieli e può dimostrare come, in maniera consapevole, memoria e tipicità del paesaggio urbano “italiano” possono convivere nelle espressioni più avanzate dell’architettura contemporanea.

L’architetto Cecilia Bolognesi del Politecnico di Milano che, dopo le mostre sui più recenti grattacieli da lei stessa realizzate a Milano, Parigi, Berlino e Londra ha curato il piano complessivo di questa esposizione rendendo concreto un progetto lungamente elaborato dalla Fondazione Ragghianti, ha saputo raccogliere in un suggestivo panorama i cinquanta più noti grattacieli degli ultimi decenni, attraverso la visualizzazione di progetti e modelli e, per quelli già compiutamente edificati, con la proiezione di immagini fotografiche e cinematografiche della particolare dimensione quotidiana di vita che li anima.

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