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Umberto Prencipe e la Toscana. Tra modernità e tradizione

 

Umberto Prencipe e la Toscana. Tra modernità e tradizione
28 febbraio -22 giugno 2014

A cura di Teresa Sacchi Lodispoto e Sabrina Spinazzè
Coordinamento Maria Teresa Filieri
In collaborazione con  Archivio Umberto Prencipe
Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

Pittore e incisore straordinariamente produttivo, presente alle principali rassegne nazionali e internazionali, più volte premiato, Umberto Prencipe (Napoli 1879 – Roma 1962), attraversa in maniera autonoma la prima metà del Novecento con il suo linguaggio lirico e intimista, aperto a soluzioni contemporanee ma allo stesso tempo saldamente ancorato  nella cultura romantica e simbolista.

Dopo le mostre Umberto Prencipe. Paesaggi dell’anima e Umberto Prencipe. Realtà e visione, organizzate rispettivamente nel 2008 nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e nel 2009 a Roma nelle sale di Palazzo Baschi (Museo di Roma), questa nuova esposizione intende prendere in esame il rapporto dell’artista con il paesaggio e la scena culturale della Toscana.

Intenso e fecondo è il rapporto di Umberto Prencipe con la Toscana e in particolare con la città di Lucca e i suoi dintorni, che si svolge in tre diversi momenti della sua vita.

Nel 1899, giovane pittore ancora in formazione presso l’Accademia di belle arti di Roma, l’artista trascorre un breve periodo estivo a Viareggio; tra il 1914 e il 1921 vive tra Lucca, dove insegna per un anno incisione al locale Istituto di belle arti, e la Versilia; tra il 1956 e il 1957, ormai anziano, soggiorna a Barga e a Saltino di Vallombrosa realizzando struggenti vedute.

È in particolare la stagione 1914-1921 quella più ricca di opere e di implicazioni. Si tratta di un periodo determinante, segnato dall’incontro con il pittore Alceste Campriani, allora direttore dell’Istituto di belle arti di Lucca, e artisti di cultura postmacchiaiola (Antonio Antony De Witt, Moses Levy e Giuseppe Viner), sensibili in quegli anni agli stimoli della cultura francese. Fondamentale anche l’amicizia con “il principe dei giornalisti italiani”, Ugo Ojetti, vicino di casa a Forte dei Marmi, convinto sostenitore della necessità di conciliare la tradizione nazionale ottocentesca con la modernità cezanniana.

Sono contatti densi di sviluppi, destinati a segnare nella pittura di Prencipe un deciso mutamento di rotta, ben evidente nei molti paesaggi realizzati nella campagna intorno a Lucca, Viareggio, Bozzano, Forte dei Marmi, Massarosa.

Concorso fotografico under 25 
Interpreta il paesaggio toscano 

1° premio Rachele Santorelli

foto rachele santorelli interpreta il paesaggio toscano

Ho scattato questa foto sul lago di Massaciuccoli nel tardo pomeriggio. Come per i dipinti di Umberto Prencipe, l’assenza della figura umana conferisce alla fotografia sensazioni di calma, tranquillità e solitudine. Da un altro punto di vista, la prospettiva della passerella sul lago, richiama lo scorrere della vita e quindi il futuro

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Approfondimenti

Biografia Umberto Prencipe

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