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Stupinigi

stupinigiREGIA
Carlo Ludovico Ragghianti

TESTO
Carlo Ludovico Ragghianti

MUSICA
Daniele Paris

FOTOGRAFIA
Carlo Ventimiglia

ANNO
1963

PRODUZIONE
Romor Film, Milano (per Direzione Pubblicità e Stampa Olivetti).

FORMATO
16 mm

LINGUA
italiano

DURATA
16’45’’

PELLICOLA
Colore

SERIE
seleARTE Cinematografica, Critofilm 18

DESCRIZIONE

La Palazzina di caccia di Stupinigi venne commissionata da Vittorio Amedeo II di Savoia a Filippo Juvarra, nominato “primo architetto del re”. In questo critofilm Ragghianti inizia analizzando i bozzetti preparatori di Filippo Juvarra, dove già era evidente la parte ottagonale destinata agli appartamenti reali, dai quali si diramavano quattro bracci rettilinei, che successivamente furono curvati alle estremità circoscrivendo così uno spazio-giardino, al contempo aperto e chiuso. Ragghianti dà molta evidenza a questo spazio-giardino, luogo fondamentale nella concezione settecentesca di integrazione tra esterno ed interno. Ragghianti mostra il complesso con movimenti continui e fluidi, offrendoci la molteplicità dei punti di vista della facciate laterali e frontali. Anche questo film nasce da un avvenimento culturale: nel 1963 a Torino era stata allestita una mostra dedicata al barocco piemontese e Ragghianti, che si era occupato di Juvarra su Critica d’arte nel 1937, in quell’occasione fu richiamato ad interessarsene. L’esposizione ebbe come sedi due tra gli edifici costruiti dallo stesso Juvarra: Palazzo Madama e Palazzina Stupinigi. Ragghianti poté così realizzare il suo critofilm in una delle sedi della mostra che per l’occasione aveva reso pubblici tutti i tesori costituiti da pezzi originali: argenti, monete, medaglie, opere di tipografia, rilegatura, sculture, tappezzerie e particolari pitture giapponesi a cui Ragghianti dedicò ampio spazio, seguendo la sua linea critica di attenzione per ogni forma di espressione artistica, senza distinzioni gerarchiche. In linea con questo principio si soffermò sulle decorazioni a stucco del salone interno alla villa, riattribuendo così, come era norma nel ‘700, un ruolo primario alla decorazione.

*in visione presso la videoteca della Fondazione Ragghianti

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