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Gianni Berengo Gardin. Toscana gente e territorio

17 luglio—10 ottobre 2004

A cura di Vittorio Fagone

Con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca


Quando nel 1960 Carlo Ludovico Ragghianti dedicava un intero fascicolo di seleArte (il numero 48 della rivista) a una ragionata panoramica dell’“arte italiana d’oggi”, sentiva di dover aggiungere accanto alle espressioni delle discipline tradizionali – la pittura e la scultura – anche la fotografia. Per esemplificare il grado di eccellenza raggiunto da questo nuovo mezzo linguistico si affidava a una straordinaria fotografia del paesaggio toscano, realizzata due anni prima da Gianni Berengo Gardin.

L’episodio merita di essere ricordato per due ragioni: Ragghianti aveva ben compreso che la particolare sensibilità e perizia tecnica di Gianni Berengo Gardin lo rendevano capace di leggere e interpretare i variati aspetti dell’ambiente, non solo paesaggistico, ma architettonico e soprattutto umano,  di una regione complessa e diversificata come la Toscana.

Non sfuggiva neppure alla lucida prospezione critica di Ragghianti il ruolo che la fotografia, così come il cinema e la stessa televisione, avrebbe assunto sviluppando un proprio linguaggio espressivo e comunicativo.

Gianni Berengo Gardin ha diffuso, attraverso una mezza dozzina di libri fotografici, intense e lucide immagini della Toscana, pubblicate in diversi paesi del mondo. In queste fotografie risulta accattivante l’aspetto seducente e insieme severo della nostra straordinaria regione, dove convivono la minuta vita quotidiana di tutti e la grandezza storica di città e monumenti.

Questa prima mostra a Lucca del più noto e apprezzato dei fotografi italiani ha raccolto una scelta di sessantuno immagini fotografiche, una antologia selezionata che documenta un lavoro che lo ha impegnato per decenni.

L’esposizione intende fornire un’occasione di conoscenza, coerente con le altre esposizioni presentate dalla Fondazione Ragghianti in questi anni, e un tributo di riconoscenza verso chi ha saputo interpretare con sensibilità e intelligente partecipazione lo scenario di vita di quanti vivono e operano in Toscana.

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