REGIA
Carlo Ludovico Ragghianti
TESTO
Carlo Ludovico Ragghianti
MUSICA
Giorgio Fabor
FOTOGRAFIA
Anton Giulio Borghesi
ANNO
1955
PRODUZIONE
Este Film, Ferrara e Romor Film, Milano (per Direzione Pubblicità e Stampa Olivetti) in collaborazione con il CIDALC (Comité International Diffusion Arts et Lettres à travers le Cinéma)
NOTE
assistenza Pasquale Rocchetti; consulenza Eugenio Luporini
FORMATO
35 mm
LINGUA
italiano
DURATA
12′
PELLICOLA
Colore
SERIE
seleARTE Cinematografica, Critofilm 4
DESCRIZIONE
Intorno agli anni cinquanta anche Ragghianti, insieme a importanti storici e critici dell’architettura, si occupò del problema urbanistico della ricostruzione e della tutela dei centri storici, devastati dagli interventi del periodo fascista e dai bombardamenti della guerra. Ragghianti aveva pubblicato su Lucca due articoli (seleARTE e Critica d’arte, 1953, 1954) e sullo stesso argomento era intervenuto anche Eugenio Luporini, storico dell’architettura, scelto come consulente per questo critofilm, che aveva criticato gli interventi urbanistici fatti nel centro storico lucchese. Ciò nonostante la lettura fatta da Ragghianti sulla struttura urbanistica di Lucca privilegia una lettura rigorosamente formalista della sua struttura medievale, facendo ampio uso di tutti i virtuosismi permessi dal mezzo cinematografico. Si trattò del primo film su schermo panoramico e fu fatta anche una versione più lunga che comprendeva “un gruppo notevole di vedute dall’aereo”. (Film d’arte, film sull’arte, critofilm d’arte in Arti della visione, I: Cinema, Einaudi, Torino, 1975, p. 253). Così Ragghianti commentò questo lavoro: “Le riprese in panoramica a 360º (combinata con carrello ed altri movimenti di animazione dell’immagine) di una piazza di Lucca sono destinate a far realizzare allo spettatore il valore dell’area libera rispetto a tutti i molteplici afferenti: le pause scandite segnano la distribuzione dei volumi e degli assi principali del traffico. Le riprese di strade (come calli veneziane) proiettate nel percorso sul cielo, in panoramica ascendente e discendente continua sull’asse verticale vogliono concentrare l’attenzione sulla dimensione a fessura della strada, unificando valori diversi come funzione, illuminazione, parametro architettonico, volumetria e densità edilizia, visuali prospettiche e così via” (ibidem, p. 249). Lucca città comunale inaugura un nuovo modo di “vedere” l’architettura non più con immagini pulite e allineate, tipiche dei documentari d’arte precedenti, ma con una visone articolata e tridimensionale, che influenzerà non soltanto le pubblicazioni d’arte degli anni Sessanta, ma tutti gli operatori e i registi di film sull’arte.
*in visione presso la videoteca della Fondazione Ragghianti