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Creativa Produzione. La Toscana e il design italiano 1950-1990

 

Creativa Produzione. La Toscana e il design italiano 1950-1990
13 giugno – 1 novembre 2015

a cura di Gianni Pettena, Davide Turrini e Mauro Lovi
con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

Nell’ambito delle iniziative culturali Piccoli Grandi Musei 2015. Toscana ‘900. Musei e Percorsi d’arte promosse dalla Regione Toscana, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dalla Consulta delle Fondazioni Bancarie Toscane, la Fondazione Ragghianti propone un’esposizione che focalizza l’attenzione sui rapporti tra cultura del progetto e mondo produttivo in Toscana dagli anni Cinquanta ad oggi.

Attraversando l’opera di importanti designers italiani e stranieri, la mostra pone l’accento sul ruolo fondamentale delle realtà produttive della regione, sottolineandone le capacità nel selezionare e attrarre talenti, soprattutto dal mondo dell’arte e dell’architettura, e nel definire con loro la progettazione e la realizzazione di arredi e oggetti d’uso. Il percorso espositivo si articola tra vari settori di produzione: l’arredo, gli l’oggetto d’uso in porcellana, ceramica, vetro, argento e cristallo, il design del marmo e la grafica.

Il design di ricerca, sviluppatosi dalla seconda metà degli anni Cinquanta in Toscana, è stato anche influenzato dal lavoro di protagonisti della cultura progettuale come Michelucci, il Gruppo Toscano, Gio Ponti, Angiolo Mazzoni, Richard Neutra, Adalberto Libera, Corradino D’Ascanio.

Dalle prime realtà industriali come Piaggio (con la Vespa) e Richard-Ginori, sono le aziende che producono mobili e complementi d’arredo, come Poltronova e Martinelli a muoversi verso una sperimentazione molto vivace, cui poi si aggiungo poi Planula e Giovanetti e, dagli anni ’80, Edra.

Poltronova, con Sottsass Art Director, oltre ai mobili produce anche vari elementi di arredo, in ceramica, in marmo e numerose lampade. Sono questi gli anni in cui Bitossi annovera collaborazioni importanti come quelle di Ettore Sottsass, Remo Buti, Marco Zanini e Matteo Thun. Per la produzione di oggetti in marmo, dopo le sperimentazioni di Officina alla fine degli anni Sessanta, nascono realtà come Up&Up e Ultima Edizione, in cui trasmigrano, da Up&Up, Sottsass, Grawunder, Zanini, Thun. Nel marmo opera inoltre Casigliani con, tra gli altri, Lella e Massimo Vignelli e con i Site. Nella lavorazione del vetro e del cristallo vanno ricordate Mancioli, Colle Vilca ed Egizia che si avvalgono di collaborazioni con i maggiori designers. Negli anni Ottanta la ditta artigiana pratese Fantacci, già produttore per Poltronova dei mobili di Michelucci, ora, attraverso una collaborazione con la Fondazione Michelucci, produce e incrementa la produzione del grande architetto.

In anni più recenti c’è da segnalare la produzione di ceramiche di Alessio Sarri che continua collaborazioni storiche come quella con Sottsass, a cui si affiancano Alessandro Mendini, Matteo Thun, Jasper Morrison, Gorge Sowden e che tutt’oggi produce per e con giovani designers nazionali ed esteri. Da sempre aperta a nuove collaborazioni la ditta Pampaloni Argenti produce oggetti, tra gli altri, di Binazzi (UFO), Nigel Coates, Massimo Morozzi, Andrea Branzi e Frank Gehry.

E ancora: un’eccellenza lucchese che prende le mosse nel secondo dopoguerra e arriva fino ad oggi, come Martinelli Luce, le autoproduzioni di Binazzi (UFO), Lovi, Pettena e Salvetti. Trova spazio inoltre un’analisi di come si sia strutturato il mondo del Graphic design in Toscana e a Lucca, ove ad esempio opera Piero Menichetti e lo studio di grafica Ai Granai. Il percorso espositivo approda infine ad alcune opere realizzate negli anni Duemila da giovani progettisti, che dimostrano come la “creativa produzione” sia ancora un’esperienza in atto.

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