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Il catalogo di questa mostra della Fondazione Ragghianti comprende il percorso artistico di Cioni Carpi dal 1960 circa agli anni Ottanta. È presentata una quarantina di opere, fra dipinti, installazioni, lavori fotografici, filmati, disegni, progetti e libri creati dall’artista in unica copia, ma anche documenti sull’opera di questo intelligente protagonista della seconda parte del XX secolo. Cioni fu un uomo complesso e ricco di sfaccettature. Figlio di Aldo Carpi, a lungo direttore della Accademia di Brera, cominciò a dedicarsi alla pittura a Parigi. Da qui si trasferì ad Haiti, poi a New York e quindi in Canada, da dove tornò infine nella sua Milano. Negli Stati Uniti aveva conosciuto la regista Maya Deren, che lo spinse verso la sperimentazione cinematografica. Dal 1959 al 1980 realizzò molti film d’artista, ora conservati in importanti archivi, tra cui quello del MoMA. Un altro terreno di lavoro fu per lui il teatro: memorabili le scenografie per il Piccolo e le collaborazioni con compositori come Giacomo Manzoni e Bruno Maderna. Un ulteriore capitolo fu legato alla Narrative Art, della quale Carpi è riconosciuto fra i protagonisti in àmbito internazionale. Invitato alla Biennale di Venezia nel 1978 e nel 1980 da Vittorio Fagone (che poi diventerà, all’inizio degli anni Duemila, direttore della Fondazione Ragghianti), la sua creatività si esplicò anche nella fotografia, nelle installazioni, nel video, nel disegno, nella scrittura, nel libro d’artista, oltre che nella pittura. Questo volume su Carpi è la riscoperta sorprendente di un grande ‘irregolare’, troppo a lungo sottovalutato (dalla prefazione del direttore Paolo Bolpagni).

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