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Ad anni di distanza dall’esposizione Matteo Civitali e il suo tempo. Pittori scultori e orafi a Lucca nel tardo Quattrocento, realizzata al Museo nazionale di Villa Guinigi nel 2004 “…si è ritenuto di dovere tornare sull’argomento anche alla luce dei risultati dei recenti restauri. E’ ormai un dato acquisito dalla critica che con la ripresa dei lavori della Cattedrale a partire dalla seconda metà del secolo XV, il Civitali con la sua bottega familiare e l’entourage divennero indiscussi protagonisti del rinnovamento dell’assetto interno e che Matteo rivestì in tale contesto un ruolo di ideatore e progettista, sottolineato dall’unitarietà degli apparati decorativi che declinano medesimi materiali, stessa impaginazione compositiva e motivi simili realizzati in scultura e riproposti in pittura con medesime scelte cromatiche e imitative dei materiali costruttivi. Attorno a lui ruotarono infatti pittori con i quali i documenti attestano consuetudine di attività comuni, quali Baldassarre di Biagio, Vincenzo Frediani, Michele Ciampanti; scultori quali Andrea da Carrara; legnaioli come l’ancora misterioso Domenico di Zanobi; organari quali il pratese Domenico di Lorenzo, maestri vetrai quali Pandolfo di Ugolino che traduce nelle vetrate i cartoni di Vincenzo Frediani”
Dall’introduzione di A. D’Aniello e M.T. Filieri.

 

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