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Convegno di studi su Armando Spadini

La Fondazione Ragghianti, con l’Accademia di Belle Arti di Firenze e il Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano di Poggio a Caiano, il 24 e 25 novembre 2025 organizza il convegno di studi

«Acuto senso e profondo amore»
Nuove ricerche su Armando Spadini a cent’anni dalla morte
a cura di Gaia Bindi, Paolo Bolpagni, Giovanna Uzzani e Michele Amedei

A cent’anni dalla scomparsa di Armando Spadini (Firenze, 1883 – Roma, 1925), uno dei protagonisti più raffinati della pittura italiana del primo Novecento, un convegno di studi, curato da Gaia Bindi, Paolo Bolpagni, Giovanna Uzzani e Michele Amedei, ne celebra e indaga l’opera, restituendone la complessità e l’attualità.

Sotto il titolo evocativo «Acuto senso e profondo amore», tratto da un passo dell’epigrafe commemorativa voluta nel 1925 da Felice Carena per ricordare agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze il luogo dove Spadini si era formato, ricercatori e istituzioni si uniscono per approfondire l’eredità del grande pittore, la cui vita fu legata anche a Roma, dove visse dal 1910 alla morte. Il convegno, aperto all’intera comunità scientifica nonché agli appassionati, si terrà nella sessione del 24 novembre a Firenze nella Sala Pretoni dell’Accademia di Belle Arti; nella mattinata e nel primo pomeriggio del 25 novembre si sposterà a Lucca alla Fondazione Ragghianti, nella Sala convegni “Vincenzo Da Massa Carrara” (in via San Micheletto, 3), e infine si concluderà con un’ultima sessione a Poggio a Caiano (Prato), nella Sala conferenze del Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano, prevedendo il collegamento in diretta streaming fra i tre centri. La sessione lucchese potrà essere seguita in diretta anche sul canale YouTube della Fondazione Ragghianti.

Figura centrale del panorama artistico fiorentino e romano della sua epoca, Spadini si distinse per una pittura intima, raffinata, ricca di luce e di umanità, lontana dagli sperimentalismi avanguardistici e dalle contemporanee correnti francesi, da cui comunque trasse ispirazione in rapporto all’operato di maestri come Pierre-Auguste Renoir, al quale la sua opera è stata spesso associata. Ricordato dagli amici e dai colleghi come un pittore abile a «estasiarsi sui rapporti di luce e di colore nel paesaggio, sulla tavola apparecchiata, sul volto delle persone» (Leonetta Cecchi Pieraccini), l’opera di Spadini s’inserisce nel dibattito storiografico contemporaneo grazie a nuove fonti archivistiche, a carteggi inediti e ad approfondimenti stilistici, che saranno proposti nelle due giornate di studio secondo diverse prospettive.

Il convegno rappresenta dunque un’opportunità unica per restituire ad Armando Spadini il posto che gli spetta nella storia dell’arte italiana ed europea dei primi decenni del XX secolo, e per far conoscere al pubblico la biografia e l’opera di un pittore che, riscoperto tra gli altri da Carlo Ludovico Ragghianti nella storica mostra del 1967 a Firenze a Palazzo Strozzi sull’arte italiana tra le due guerre mondiali, è capace ancor oggi di emozionare per la sua profondità e delicatezza.

Interverranno come relatori, nell’ordine, Carlo Sisi, Elena Lazzarini, Cristina Frulli, Agnese Sferrazza, Giovanni Occhini, Manuel Carrera, Gaia Bindi, Elena Marconi, Francesco De Carolis, Michele Amedei, Benedetta Fanciulli, Paolo Bolpagni, Valentina Zucchi e Marco Moretti, mentre le conclusioni saranno affidate a Mirella Branca. Le sessioni saranno presiedute rispettivamente da Susanna Ragionieri, Paolo Bolpagni e Giovanna Uzzani.

Segui la diretta della giornata del 25 novembre dalla Sala convegni “Vincenzo da Massa Carrara” a Lucca.

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