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Come di consueto, la rubrica ‘Inventario’ di «Luk» trae l’abbrivo da iniziative promosse dalla Fondazione nell’anno di riferimento: Daniela Fonti, co-curatrice della mostra su Carlo Levi, offre un ulteriore saggio di analisi di aspetti finora poco considerati dell’attività e del pensiero di questo grande intellettuale e artista, incentrandosi sulle riflessioni concernenti l’architettura, soprattutto durante il periodo trascorso a Firenze. Il contributo di Maria Pace Ottieri è invece una sentita e profonda testimonianza sulla figura e gli ideali di Adriano Olivetti, letta a conclusione della tavola rotonda che la Fondazione ha organizzato il 4 novembre 2022. La sezione successiva ospita un testo inedito di Carlo Ludovico Ragghianti che narra le distruzioni naziste perpetrate a Firenze nell’estate del 1944. Greta Bimbati, nel suo saggio, indaga la mostra La casa italiana nei secoli, svoltasi a Palazzo Strozzi nel 1948, mentre è un omaggio all’indimenticabile Maria Teresa Leoni Zanobini la pubblicazione dell’intervento da lei tenuto nell’autunno del 2016 sull’alluvione del novembre del 1966, e in special modo sul congresso nazionale della Società italiana per l’archeologia e la storia delle arti cui Ragghianti aveva partecipato a Udine nei giorni immediatamente precedenti il disastro. Gli ‘Studi lucchesi’ ospitano i contributi di Alessandra Trabucchi sul pittore Giovanni Paolo Biagetti (1830-1901), nativo di Matraia e oggetto di un recente ‘recupero’ dopo un lungo oblio, e di Marzia Ratti Carpenzano sul barghigiano Bruno Cordati (1890-1979). Singolare e interessante è l’articolo di Annette Klein, redatto a cura di Laura Violi, sulla sua importante collezione di orecchini conservata a Lucca: ne scaturisce un vero e proprio spaccato storico, dal XVIII al XX secolo, di questa forma d’arte ‘minore’. Anche il numero 28 di «Luk» si conclude con la sezione ‘Varia’, che raccoglie testi di differenti temi e àmbiti: dagli esordi del pittore ferrarese Ludovico Mazzolino, con uno studio di Maurizia Tazartes che spazia dal 1499 al 1512, ad alcune riflessioni critiche, della medesima autrice, sugli sviluppi del barocco a Genova; per arrivare al Novecento con il contributo di Giovanna Ficarazzi sul fiorentino – ma veneziano d’adozione – Marcello Leoncini (1905-1990) e con il saggio di Alessandra Acocella sul ‘mito’ dell’autostrada nell’arte italiana dal 1961 al 1971, da Roberto Barni a Ketty La Rocca, da Gianni Pettena ad Alessandro Poli.

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