Preloader image
Back

Esporre Le Corbusier. Ragghianti e la mostra fiorentina del 1963

Esporre Le Corbusier. Ragghianti e la mostra fiorentina del 1963
27 novembre 2015 –  10 gennaio 2016

Si inaugurava a Palazzo Strozzi nel 1963 la mostra dedicata all’opera plastica di Le Corbusier, fortemente voluta da Carlo Ludovico Ragghianti, e da lui  progettata già a partire dagli anni Cinquanta.

Il critico lucchese è del resto tra i primi a rilevare come il dopoguerra architettonico e urbanistico italiano, che oggi tutti studiano dalle Università americane a quelle europee, non sarebbe comprensibile fuori dalla relazione, a volte contrapposizione, con l’impostazione, sia dottrinale che formale, con Le Corbusier. Considerazioni queste che a distanza di cinquant’anni dalla morte del maestro svizzero, sono quanto mai importanti se si vuole indagare, fuori dalle retoriche e dalle visioni troppo centrate sulle biografie, le vicende della cultura architettonica italiana del dopoguerra e le sue relazioni con un universo internazionale che ha in Le Corbusier un mito e un modello.

La proposta è di riscoprire oggi quell’iniziativa, attraverso la ricostruzione sia pur parziale delle vicende che dalla genesi della mostra arrivano all’allestimento della sezione delle opere architettoniche. Questo non solo per la memoria e la valorizzazione di quella che fu considerata all’epoca un’esperienza portatrice di una “influence essentielle pour le developpement de nostre culture architecturale”, ma anche aprire una riflessione sulle arti e le teorie che contribuiscono a definire la modernità – o almeno quella che si definisce con l’inizio degli anni venti ‐ in architettura.  

Una modernità che la visione di Ragghianti seppe analizzare anche attraverso il saggio all’interno del catalogo della mostra ‐ una delle letture più acute dell’opera lecorbuseriana ‐, insieme agli articoli apparsi in Critica d’Arte e Selearte, rivista quest’ultima direttamente collegata ad Adriano Olivetti, esempi chiave di un lavoro continuo sul tema dell’architettura intesa anche come elemento vitale nella riqualificazione dell’Italia postbellica.

Una mostra, quella di Palazzo Strozzi, in cui fu diretto il coinvolgimento della facoltà di architettura di Firenze, che attraverso l’allestimento curato da Leonardo Savioli, Danilo Santi e Rino Vernuccio, contribuisce a fare dell’esposizione uno dei momenti di maggior dibattito intorno alla modernità architettonica, come dimostra la ricca documentazione conservata nei diversi archivi tra Parigi, Lucca e Firenze.

L’idea è quella di creare una mostra e una giornata di studi che ripercorrano le genesi dell’esposizione fiorentina mettendola in relazione con la più ampia visone del critico lucchese sugli aspetti espositivi e museali, oltre che sulla cultura architettonica novecentesca e in particolare su quella lecorbuseriana. La corrispondenza tra Le Corbusier e Ragghianti, gli schizzi allestitivi, la composizione del catalogo, introdurranno il visitatore alla ricostruzione della mostra di Palazzo Strozzi. Qui una serie di maquette degli edifici lecorbuseriani unitamente ai carteggi e ai disegni di progetto indagheranno l’evento del 1963.  

La mostra ospitata negli ambienti della biblioteca della Fondazione Ragghianti di Lucca è stata inaugurata venerdì 27 novembre con una giornata di studi articolata su diversi temi che spazieranno dall’approfondimento del rapporto tra Carlo Ludovico Ragghianti e l’architettura, con particolare attenzione alla posizione di quest’ultima nella complessa filosofia della visione elaborata dallo storico dell’arte lucchese (problema della lettura dello spazio e dell’immagine), alle grandi mostre di architettura e i loro allestimenti, alla relazione fra la cultura architettonica italiana e Le Corbusier dagli anni Sessanta a oggi.

Mostra e catalogo a cura di Susanna Caccia Gherardini, Maria Grazia Eccheli, Saverio Mecca, Emanuele Pellegrini. Comitato scientifico della mostra: Susanna Caccia Gherardini, Maria Grazia Eccheli, Maria Teresa Filieri, Maria Adriana Giusti, Giuliano Gresleri, Saverio Mecca, Carlo Olmo, Emanuele Pellegrini, Stanislaus Von Moos, Paolo Zermani. In collaborazione con L’università di Firenze, DIDA Dipartimento di Architettura, Fondazione Le Corbusier, Parigi.

Mostra e convegno realizzati con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Preloader image