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La Fondazione Ragghianti di Lucca presenta una grande mostra di oltre centoventi dipinti e grafiche di Otto Hofmann (1907-1996). È la prima dedicata in Italia all’artista tedesco da circa quindici anni a questa parte, e ne documenta tutta l’attività, includendo molti inediti. Il catalogo contiene le immagini di tutte le opere esposte, documenti, fotografie e i testi dei curatori Paolo Bolpagni e Giovanni Battista Martini e di Chiara Gatti. Il percorso si apre con le opere realizzate al Bauhaus, dove Hofmann fu allievo di Albers, Kandinskij, Klee, Meyer, Schlemmer e altri, e, nel 1930, fu allestita una sua personale di dipinti e disegni. Sono anche riprodotti i quaderni degli appunti delle lezioni seguite fra il 1928 e il 1930 nell’istituto di Dessau. Arruolato forzatamente nelle truppe della Wehrmacht, Hofmann fu inviato al fronte in Russia, dove restò poi prigioniero fino al 1946. Questo difficile periodo è ricordato con una serie di preziosi acquarelli, in buona parte inediti, eseguiti sulle lettere inviate alla moglie e agli amici, e con un nucleo di toccanti fotografie. Sono in seguito presentate sia le opere realizzate nell’immediato dopoguerra al ritorno di Hofmann nella Germania orientale, in un clima di sofferenza a causa delle crescenti divergenze con la nuova classe dirigente comunista, sia quelle eseguite quando ricominciò la carriera di pittore, ceramista, designer e insegnante in accademia, alternando lunghi soggiorni in Francia, Belgio, Svizzera e Italia. È anche possibile osservare l’attività di Hofmann nel campo della grafica tramite xilografie e litografie realizzate nella seconda metà degli anni Quaranta. Infine, ampio spazio è dedicato alle opere dipinte durante il soggiorno ventennale a Pompeiana, nella quiete dell’entroterra ligure, dove l’artista visse l’ultima parte della sua vita, a conclusione di un percorso caratterizzato dalla continua ricerca nell’àmbito dell’astrattismo.

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