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In un’intervista del 1983 Luigi Veronesi dichiara: “Posto che il problema centrale è organizzare una visione in movimento, uno spazio dinamico, concreto e sensibile, ogni esperienza in diversi campi può contribuire a dare maggiore chiarezza e complessità a questo fine”. Tale affermazione racchiude il senso profondo della ricerca artistica di Veronesi, che, lontano da ogni intellettualismo, ha accordato nella propria arte ragione e intuizione, armonia e ritmo, equilibrio e sorpresa, in un’instancabile sperimentazione delle tecniche più svariate, dalla pittura alla silografia, dalla scenografia teatrale alla fotografia; uno sperimentalismo che lo condurrà a cimentarsi nel cinema e a elaborare un metodo per visualizzare la musica.
Intento primario dei tre curatori è illustrare l’essenza cinetica, ritmica e musicale della ricerca di Veronesi non solo attraverso la presentazione di sue opere significative, ma anche mediante confronti con artisti che rappresentarono per lui un punto di riferimento importante nella maturazione di una visione dinamica delle forme, quali Kandinskij, Klee, Moholy-Nagy, Vantongerloo, Albers, Léger, El Lissitskij, e con altri esponenti dell’arte italiana e internazionale del tempo come Otto Hofmann, Félix Del Marle, César Domela, Florence Henri, Lucio Fontana, Bruno Munari, Mario Ballocco, Virginio Ghiringhelli.

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